Assassin’s Creed: Revelations | Recensione

Assassin’s Creed è una di quelle saghe che ha segnato, in modo indelebile, questa generazione di console, grazie alla sua incredibile trama, al gameplay e alle ambientazioni storiche, sempre affascinanti. Grazie a questo Revelations, arriviamo al terzo capitolo con protagonista Ezio Auditore: il titolo, infatti, è il secondo spin – off con protagonista il nobile fiorentino, ma in realtà, si porrà la parola fine alle vicende sia di Ezio che di Altair. Sono passati ben 4 anni da quando Ubisoft fece partire il suo nuovo brand, e ormai potrebbe risultare difficile innovare una saga che sforna un titolo ogni anno. Pensate ci siano riusciti? Scopritelo con la nostra recensione!

Due assassini, un solo destino

Questo nuovo capitolo comincia da Desmond, laddove si era concluso Brotherhood: scopriamo che il nostro protagonista è in coma, ancora attaccato all’animus, che in qualche modo riesce a tenerlo in vita e a non intaccare la sua mente, ormai distrutta dalla mela dell’eden. In questa sorta di limbo incontriamo uno strano personaggio, noto solo col nome di soggetto 16: egli ci spiega che dovremo cercare dei giunti mnemonici dei nostri antenati, in modo da scindere la nostra personalità da quella dei nostri antenati, appunto. Dopo tutto questo, in realtà, il personaggio che più di tutti dovremo utilizzare è Ezio , ben 12 anni dopo le vicende di Brotherhood.

In questo Assassin’s Creed saremo a Costantinopoli (o Istambul, come più preferite) e troveremo sì alcune figure storiche realmente esistite, ma chi starà al nostro fianco, più di tutti, saranno Yusuf, il capo della gilda degli assassini locale, e Sofia, una studiosa e appassionata di antiche letture. Proprio lei risulterà un valido alleato: se infatti, principalmente, la storia andrà a svilupparsi tra gli assassini locali di Costantinopoli, il tutto in realtà sarà un pretesto per trovare le 5 chiavi nascoste di Altair.

Queste chiavi ci faranno tornare nei panni di Altair in diverse missioni a Masyaf, tanto corte quanto però importantissime ai fini della trama. Saranno proprio queste chiavi a condurci alla biblioteca di Masyaf, dove scoprire tutto quello che c’è da sapere sugli assassini, i templari e la mela dell’eden? Tra Desmond, Ezio e Altair, arrampicate e assassini, per arrivare al termine ci vorranno almeno 15 ore di gioco, completando una buona fetta di missioni secondarie. Ci sentiamo però di dirvi alcune cose: se avete sempre odiato questa saga non sarà certamente Revelations a farvene innamorare, se non avete mai giocato gli altri capitoli e volete partire da questo, vi consigliamo calorosamente di giocare tutti e 3 i precedenti capitoli, per cogliere appieno le vicende di Altair ed Ezio.

Poche novità

Il gameplay prende un po’ tutto il meglio visto nei precedenti tre capitoli della saga, ritrovandoci quindi in una vasta città totalmente esplorabile, dove, oltre alle missioni principali della storia (suddivise sempre in codici DNA), avremo numerosissime missioni secondarie, la ristrutturazione di banche, fabbri, sarti e di edifici storici, in modo da guadagnare molti più soldi del normale, e le nostre basi degli assassini, da cui potremmo nuovamente addestrare i nostri adepti e inviarli in missioni o per metterli addirittura a capo di una gilda. Sempre presenti anche le torri da scalare per sincronizzare l’intera mappa di gioco: al posto delle torri dei Borgia, invece, dovremmo uccidere il capitano templare delle varie zone della mappa, per poi attivare il fuoco di segnalazione sulla torre.

La prima grande novità del gioco risale nella lama uncinata, un’arma utile in molte situazioni, che ci verrà consegnata da Yusuf: questa lama ci permetterà, in primis, di scalare qualsiasi palazzo o struttura in modo più veloce e frenetico, a patto di premere il pulsante A col dovuto tempismo. Grazie alla lama, oltre a ciò, potremmo anche saltare molto più lontano, premere il pulsante B e allungarci quel tanto che basta per arrivare ad un altro tetto, ad esempio. Oltre a ciò, però, ci permetterà anche di fuggire più velocemente in presenza di nemici, saltando su di loro e riuscendolo a superare, grazie ad esso, o addirittura atterrandoli per terra, per fuggire o ucciderli più facilmente ancora.

Sempre la lama uncinata ci velocizzerà anche l’esplorazione della mappa, grazie a dei cavi preposti in tutta la mappa, da tetto a tetto, che ci torneranno utilissimi in diverse situazioni. Altra novità del titolo sono le bombe disponibili, di diverso tipo e di facile costruzione: abbiamo quelle diversive, in modo da attirare l’attenzione dei nemici e superarli o ucciderli successivamente, le bombe debilitanti, che ci metteranno in una posizione di vantaggio per uno scontro, e le bombe letali, ovviamente utili per uccidere i nemici. Tutti i componenti delle bombe potranno essere acquistati o trovati depredando i cadaveri o da diversi scrigni, dove troveremo anche del denaro. Per quanto riguarda gli scontri, purtroppo, rimangono immutati dai precendenti capitoli: intelligenza artificiale non brilla ancora per originalità, e gli scontri corpo a corpo andranno ancora ad attuarsi solamente uno contro uno; il che rende davvero utili e “diversive” le novità introdotte, che molto spesso ci eviteranno, appunto, questi scontri. L’ultima novità risiede nel raddoppiamento della ghiera delle armi o altro, in quanto avremo le varie lame, la spada, i dardi avvelenati, la balestra, le medicine e molto altro.

Trovando i collezionabili, ovvero i frammenti di Animus, sparsi per Costantinopoli (anche se non servirà trovarli tutti) verranno sbloccati dei livelli in prima persona con protagonista Desmond, proprio all’interno dell’animus. Questi livelli risultano molto ispirati e particolari, molto utili ai fini della storia e della conoscenza del nostro protagonista, in quanto narrerà la sua storia sin da bambino. Queste sequenze, comunque, risultano simili ad un Portal per esempio, dove per arrivare alla fine, dovremo superare degli ostacoli, creando dei piani per superare baratri o altro, il tutto in una sorta di mondo virtuale e con musiche molto stile ambient.

Nel titolo è anche presente un comparto multiplayer (utilizzabile solo con l’UPlay Pass con una copia del gioco o acquistando un nuovo codice), piuttosto invariato rispetto a quello di Brotherhood: lo abbiamo testato a fondo, e nonostante i dubbi iniziali, uniti a quelli dello scorso anno, abbiamo notato che sopratutto il deathmatch è molto divertente e anche piuttosto tattico. Esso consisterà nell’uccidere i nostri avversari, mischiandoci tra la folla e cercando, grazie alla foto, la nostra preda.

Trovarla non sarà molto semplice, sia per tutti i personaggi presenti, sia per varie abilità che acquisteremo, come ad esempio il poter cambiare sembianze per un certo tempo, o il poter creare un nostro sosia, in modo da far fallire il nostro avversario.

La nostra Costantinopoli

Dal punto di vista tecnico, il motore grafico è migliorato sotto diversi aspetti, mantenendo però diversi difetti, migliorando però anch’essi. Il dettaglio generale è stato ulteriormente migliorato e rifinito, molto più pulito, sopratutto sui modelli poligonali dei personaggi, sulle armature e anche sulle buone animazioni facciali. La città risulta sempre bene realizzata, grazie anche all’ottimo design, sempre affascinante: Costantinopoli infatti è vasta, viva e dettagliata, presentando degli ottimi scorci, sempre con un buon orizzonte visivo. Permangono alcuni problemi di tearing e pop up, anche se migliorati rispetto ai capitoli precedenti.

Il frame rate risulta ballerino in alcuni casi, ma per lo più rimarrà abbastanza stabile. Ottimo anche il lavoro fatto sul doppiaggio in italiano, con un cambio di voce di Ezio (causa l’ormai raggiunta vecchiaia) che non fa storcere il naso. Ottima anche la colonna sonora, che purtroppo però, per quanto bella, non viene sfruttata a dovere, riducendola ad un profilo di secondo piano rispetto a tutto il resto.

Achievement Unlocked

Sul fronte obiettivi ci troviamo di fronte a ben 50 da sbloccare, arrivando ad un totale di 1000 punti G. Abbiamo una decina di obiettivi riguardanti il multiplayer, ma abbastanza semplici da ottenere, anche se dovremmo anche arrivare fino al livello 20 per sbloccarne un paio. Per il resto abbiamo tutti gli altri obiettivi riguardanti le sequenze con Desmond all’interno dell’animus e le sequenze di DNA completate con Ezio e Altair, oltre a quei obiettivi riguardo i collezionabili, come i 100 frammenti di DNA sparzi in tutta Istambul.

Le limited edition

Sono state rese disponibili diverse versioni di questo titolo: l’edizione normale, la Collector’s Edition Nexus e la Animus Edition. Vediamo tutto nel dettaglio. L’edizione normale contiene solamente il disco di gioco, il libretto e l’ UPlay Pass, il tutto al prezzo di € 69,90. La Collector’s Edition Nexus (venduta a € 79,90), oltre a quanto detto sopra, contiene: la missione single player, esclusiva, dal nome Vlad L’imperatore; due personaggi extra per il multigiocatore, il cortometraggio animato di Assassin’s Creed Embers, la colonna sonora del gioco e un artbook di 50 pagine su personaggi e altro.

La Animus Edition, del prezzo di € 99,90 presenta, oltre ai contenuti elencati sopra: una confezione speciale per tutti i contenuti di gioco, con tanto di lenti ad effetto ottico, un enciclopedia di ben 256 pagine riguardo l’universo di Assassin’s Creed, un codice per l’aumento della capacità per le armi da fuoco nascoste, bombe e balestre e l’armatura di Brutus di Assassin’s Creed Brotherhood.