Back To The Future : The Game | Recensione

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Il 2010 è stato un anno di ricorrenze e di grandi anniversari di brand storici, videoludici e non. Tra i non videoludici vi è una delle saghe cinematografiche più amate di tutti i tempi, che dopo 25 anni di onorata carriera continuare ad attirare nuovi fan : stiamo parlando di Ritorno al Futuro.
Proprio in corrispondenza di questo anniversario sono state organizzate molte iniziative e tra di esse prendiamo in esame quella che va a braccetto con il tema del nostro sito.
Oggi recensiremo Back To The Future : The Game


Ehi tu porco, levale le mani di dosso !

Come abbiamo detto BTTF The Game si basa sulla celebre trilogia : tuttavia non si limita a ripercorrere le vicende dei film bensì rappresenta una sorta di quarto capitolo o per meglio dire un sequel spirituale.
La sua trama del tutto inedita affonda saldamente le sue radici nell’universo di Ritorno al Futuro creando un mix davvero ber riuscito. Il segreto di tale impatto va ricercato anche nelle dichiarazioni di Bob Gale (sceneggiatore e co-produttore della trilogia) il quale ha ammesso che parte del materiale che compone il videogioco è stato tratto direttamente dalla sceneggiatura eliminata dai film : alcuni esempi sono la Hill Valley degli anni 30, in pieno proibizionismo, e l’approfondimento della famiglia Brown.

Titoli legati al brand di BTTF ne sono usciti diversi in questi 25 anni (va ricordato un capitolo per SNES particolarmente accattivante) ma nessuno era riuscito a fare davvero breccia nel cuore degli storici fan.
Lo sviluppo è stato affidato ai ragazzi di Telltale Games, i quali non potevano sfruttare in maniera migliore la preziosa licenza ottenuta : questo team specializzato nella realizzazione di avventure grafiche (menzioniamo Sam & Max e il remake di Monkey Island) è l’unico al mondo che ha ancora il coraggio di investire tempo e finanze in un mercato tanto affascinante quanto purtroppo di nicchia. Nonostante sia un mercato difficile da interpretare hanno la capacità di ricreare quella magia che intrigava i videogiocatori negli anni ’90…e BTTF The Game ne è l’esempio lampante.


Ti rimanderò indietro nel futuro !!


La fine della terza pellicola vedeva Marty tornare finalmente nel 1985 dopo aver perfettamente ristabilito il “continuum spazio-tempo”. Aveva salvato le sorti della famiglia McFly, Jennifer era sana e salva e la De Lorean veniva distrutta in mille pezzi da un treno in corsa.

Per quanto riguarda il buon vecchio Doc, sembrava fosse rimasto intrappolato nel vecchio west mentre invece a sorpresa fa la sua ultima comparsa, assieme a Clara e i suoi due figli Giulio e Verne a bordo di un treno fluttuante, per poi salutare per sempre Marty.
Le vicende del videogioco iniziano nel 1986, un anno dopo gli avvenimenti dei film. Doc è solo più un lontano ricordo e Marty cerca di mandare avanti la sua vita senza il suo caro amico.
La svolta degli eventi l’abbiamo quando con grande stupore compare dal nulla una DeLorean con nessuno a bordo. All’interno dell’abitacolo vi è un messaggio registrato dallo stesso Doc che spiega a Marty che cosa sta succedendo.
La trama di questo videogioco è una di quelle che sin da subito si prendono a cuore (probabilmente anche per un fattore nostalgico legato ai film) perciò è meglio non addentrarsi oltre.
Possiamo però dire che Marty viaggerà indietro nel tempo fino al 1931 dove dovrà salvare Doc tirandolo fuori di prigione : per farlo dovrà farsi aiutare dal giovane Doc del 1931 ma, come da tradizione del brand, questo innescherà una serie di reazioni a catena che porteranno il nostro protagonista ad affrontare situazioni paradossali ed a scontrarsi con numerosi personaggi (potevano forse mancare i Tannen ?)


Il flusso canalizzatore…sta flussando !!

Il personaggio che controlleremo durante il gioco sarà Marty McFly e come abbiamo anticipato il gioco sarà una classica avventura grafica. Sostanzialmente il gioco sarà strutturato come una serie di enigmi da portare a termine grazie agli oggetti trovati e all’interazione con i vari personaggi che incontreremo. I vari enigmi sono intervallati da sezioni di dialogo molto curate e da sequenze video realizzate con maestria : in diversi casi quest’ultimi fungeranno da richiamo a quanto visto nella trilogia dei film (difatti le citazioni sono innumerevoli ). Sulla sezione del puro gameplay vanno annoverate alcune lacune : innanzitutto il movimento di Marty è estremamente compassato e di difficile gestione. Questo è un problema che però afflige praticamente tutte le avventure grafiche (qualcuno ha detto Heavy Rain ?), quindi è un fattore a cui è giusto non dare troppo peso. Ciò che invece pesa un pò di più è l’estrema facilità degli enigmi da risolvere : questo però va ricercato in una precisa scelta da parte dei Telltales, i quali hanno deciso di puntare tutto sulla narrazione piuttosto che su uno sviluppo maniacale del gameplay. Tali difetti a tratti risultano piuttosto marcati ma vanno commisurati all’entità di un titolo che non è stato sviluppato con budget di portata hollywoodiana.
Stiamo parlando comunque di un’opera che va valutata nella sua interezza : una volta che tutti i cinque capitoli saranno stati spolpati per bene, la sfera emozionale la farà da padrone andando a mascherare questi lievi aspetti negativi.

Ehi, McFly !!

Tra tutti i vari aspetti elogiabili ci tengo a metterne in evidenza uno in particolare, ovvero l’audio.
Con audio va intesa sia la colonna sonora (che comprende brani della soundtrack della trilogia mescolati a tracce particolarmente ispirate ed omogenee con lo spirito dei film) e sia il reparto del doppiaggio.
A proposito di quest’ulitmo vi sono due considerazioni da fare. La prima è estremamente positiva in quanto i dialoghi sono numerosi e molto curati : inoltre tra il cast di attori che hanno prestato la loro voce alle controparti videoludiche vi è il mitico Christopher Lloyd (l’attore che interpreta Emmett Brown nella trilogia cinematografica) che doppia sè stesso e Michael J. Fox, che però a causa della sua malattia degenerativa compie solo un piccolo cameo nel finale del quinto episodio.
Un punto che invece rema leggermente a sfavore è da riscontrare nel fatto che il gioco non è stato tradotto nella nostra lingua. Infatti se non si mastica a dovere l’inglese, buona parte del tempo la passerete a leggere i dialoghi nei sottotitoli (anch’essi in lingua inglese), perdendo così molto dell’aspetto registico che in questo titolo è stato curato con particolare perizia.

Grande Giove !!!

Iniziamo le considerazioni finali dando una speranza per tutti coloro che hanno apprezzato il gioco : difatti al termine del quinto episodio, dopo una memorabile scena, compare su schermo la scritta “To Be Continued”. Non vi sono ancora indiscrezioni ma ci sentiamo di azzardare un seguito per quella che è stata una delle migliori rivelazioni del 2011.
Al contrario di quanto si possa pensare questo videogioco non è indirizzato unicamente agli amanti della saga cinematografica (anche se un pò di cultura a riguardo rende più fruibile l’intera narrazione) ma anche e soprattutto a tutti coloro che sono in cerca di un’avventira grafica vecchio stile.
Quando ci si sofferma su un soggetto amato da così tante persone lo spettro del fallimento è sempre dietro l’angolo, ma in questo caso Telltale ha compiuto un lavoro sublime : l’universo di BTTF non poteva essere rappresentato in maniera migliore ed il fatto che i 5 episodi siano stati rilasciati gradualmente non ha fatto altro che aumentare la smania per questo titolo.
Non c’è dubbio che la trama di questo videogioco sarebbe stata perfetta per un ipotetico quarto film di BTTF : una serie di personaggi ben caratterizzati, battute memorabili ed avvenimenti emozionanti che non possono che farci esclamare in coro una sola frase…..GRANDE GIOVE !!!

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