Deus Ex: Human Revolution | Recensione


Versione Giocata PC

[table id=58 /]

Nel 2002 i ragazzi di Ion Storm regalarono al mondo un capolavoro, un perfetto connubio tra action e fps: Deus EX. Il titolo in questione si proponeva come una variante dei classici sparatutto che vi erano all’epoca in commercio, introducendo una vena profonda. Sfortunatamente a causa dei temi trattati molto complessi il titolo non riscosse il successo dovuto, ma riuscì comunque a crearsi una cerchi di fan sfegatati. Qualche anno dopo nei negozzi usci il secondo capitolo: Deus Ex: invisible War. Nonostante fosse un prodotto ben rifinito esso non riuscì a soddisfare le richieste dei videogiocatori. Nel 2007 i ragazzi di Edios annunciarono al mondo che era entrato in sviluppo il prequel di questa fantastica saga: Deus EX: Human Revolution.

Chirurgia Estetica
Il titolo è ambientato nel 2027, 25 anni prima del primo Deus Ex, in un mondo in cui gli innesti umani (Augumentation)sono all’ordine del giorno. Durante tutta la lunghissima avventura interpreteremo Adam Jensen un responsabile della sicurezza alle Sarif Industries, la maggiore produttrice di Augumentation. La sua missione sarà quella di scoprire la vera identità di alcuni malviventi che in seguito a un’aggressione hanno rapito la Dottoressa Megan Reed, principale ricercatrice delle Sarif Ind., e perché. Ovviamente per completare le numerosissime missioni non avremo esclusivamente un arsenale molto vasto, ma anche la possibilità di potenziare Adam in ogni sua parte. Essendo rimasto ferito durante una missione Adam ha il corpo interamente ricoperto di innesti e questo lo rende un vero super soldato in grado di completare qualsiasi missione in maniere completamente poco convenzionali. Il gioco si articola in diverse direzioni: avremo a disposizione la completa possibilità di esplorare liberamente le tre città principali: Detroit, Montreal e Shanghai, all’interno delle quali troveremo i vari punti d’accesso per andare a completare le quest primarie e secondarie.

La linearità è tutto
Il titolo si presenta, come i suoi predecessori, come un FPS con una componente da Gioco di Ruolo veramente elevatissima. Ogni minimo particolare di Adam sarà potenziabile per adattarlo al meglio al nostro stile di gioco. Il gameplay puro è qualcosa di meraviglioso: la visuale in prima persona si alterna a quella in terza durante le coperture e i contro attacchi con una fluidità tale da non risultare fastidiosa. Il susseguirsi degli eventi viene narrato per mezzo di intermezzi in cui le nostre decisioni, per quanto riguarda i dialoghi, saranno estremamente rilevanti in quanto grazie alla buona riuscita di quest’ultimi potremo ottenere informazioni in maniera più semplice. Unica pecca, il fatto che, nonostante sia presente una modalità stealth, essa venga snobbata completamente favorendo non poco chi decida di trasformare Adam in Rambo. L’arsenale a nostra disposizione sarà veramente vario dal momento che ogni arma che andremo ad incontratre sarà personalizzabile tramite l’aggiunta di mirini, silenziatori, caricatori potenziati ecc.

Lezione di informatica
Uno degli elementi più importanti per procedere nell’avventura è sicuramente l’haking, ovvero la possibilità di estrapolare dati, impiantare virus ecc. Ovviamente per aver la possibilità di accedere ad ogni terminale bisognerà investire punti abilità. Queste fasi sono tra le più complicate e divertenti e rendono la sfida ancora più complicata.

Anche l’occhio vuole la sua parte
Tutto il comparto tecnico di Deus Ex: Human Revolution è strabiliante. Ogni textures è perfetta e capiterà di rado di trovare qualche cosa di poco rifinito. Per quanto riguarda il sonoro: la colonna sonora vanta pezzi epici e di grande atmosfera. Il doppiaggio in lingua originale è eccellente, lo stesso non si può dire per quello italiano. I doppiatori spesso non riescono a convincere e ancora più spesso il labiale sarà fuori sincro con il video. In generale, di comparti tecnici come questo se ne vedono ben pochi in giro.

[table id=59 /]