Gears Of War 3 | Recensione

Sono passati ben cinque anni da quando uscì il primo capitolo di Gears Of War: cinque anni di magia e divertimento.
Videogioco nato in esclusiva per xbox 360 e poi portato anche su pc (riferito al solo primo titolo), Gears Of War riuscì ad appassionare milioni di videogiocatori e a ritagliarsi un posto di fianco a quel mostro sacro di Halo, grazie ad una buona trama, ad un fantastico universo e al suo gameplay innovativo. Scoprite con la nostra recensione se per questo atto finale GOW torna più bello e forte che mai!

Marcus e compagni ritornano

Gears Of War 3 riprende laddove si concluse il secondo capitolo, col tentativo di distruzione delle locuste a Jacinto grazie ad una bomba ad energia solare, che purtroppo fallisce. Tutto il titolo ruota intorno al padre di Marcus, il cui ritrovamento potrebbe finalmente portare alla fine della guerra contro le locuste, grazie al suo progetto e alle sue grandiose ricerche.  La trama narrata in questo terzo e conclusivo capitolo è sicuramente ancora più matura, profonda e meglio raccontata rispetto ai precedenti due titoli (non che prima non lo fosse) e con un ottima caratterizzazione dei personaggi, chi più chi meno. Tutta la campagna è anche interamente giocabile in cooperativa fino a 4 giocatori, sia in split screen che via xbox live. Nonostante il gioco rimanga comunque puramente lineare si nota come tutto sia stato ben studiato anche per la campagna cooperativa, anche se bisogna ammettere che, al di là del massimo divertimento, ne viene meno la difficoltà rendendo il tutto più semplice anche rispetto al single player.

Per quanto riguarda la longevità della campagna (composta da 5 atti, suddivisi in diversi capitoli) si parla di circa 10 ore di gioco per portarla a termine (a livello difficile), per non parlare della rigiocabilità grazie ai vari elementi segreti da cercare (che svelano qualche retroscena), oltre alla già citata campagna cooperativa e alla modalità multiplayer che vi terrà incollati e impegnati per ore ed ore.

Corri, copriti.. spara!

E’ probabilmente il gameplay ciò che ha reso tanto amata e innovativa questa saga, non solo per il sistema in sé, ormai imitato e stra abusato, ma anche per le continue variazioni di ambientazioni e situazioni affrontate, che non vanno mai tralasciando una trama importante che, in fin dei conti, riesce sempre ad intrattenere, divertire ed appassionare i videogiocatori di tutto il mondo.
Tutto ritorna praticamente invariato nelle sue parti: uno sparatutto in terza persona pieno d’azione e carisma dove rimangono le 3 armi disponibili più le granate, le cariche attive delle armi, la grande fisicità del gioco e la rigenerazione automatica della vita, più qualche nuova arma come ad esempio la mannaia o il vecchio modello di Lancer con baionetta al posto della motosega (il Retro Lancer, molto meno preciso per via del rinculo esagerato) oltre agli esoscheletri da “indossare” e comandare, protagonisti in qualche frangente per avere una maggiore potenza di fuoco e sterminare i nemici.

Ovviamente tutto rimane studiato e programmato per le coperture, caposaldo della serie su cui il gameplay, appunto, insiste maggiormente. Ancora una volta rifinite in ogni minimo particolare, per rendere il titolo ancora più godibile (inoltre potremo usare un nemico come scudo). Notevolmente migliorata l’intelligenza artificiale amica che renderà i nostri compagni sempre attivi sul campo di battaglia, sia contro i nemici che nel guarirci quando saremo di fronte a morte certa. Non si può dire lo stesso di quella nemica invece, che comunque farà quasi sempre il proprio dovere e che, a confronto con titoli di questa generazione (anche tra i più recenti), non sfigura affatto (buona invece la varietà e il numero dei nemici: tra locuste, splendenti ed essere umani infetti, ne avrete da contare a bizzeffe!). Sono proprio questi due fattori sopra citati che portano la difficoltà ad un livello inferiore (ancora più basso in cooperativa, come detto prima):  sono disponibili ben quattro livelli di difficoltà, ma per chi ha giocato e amato i primi due Gears Of War la modalità normale risulterà già abbastanza semplice, per cui vi consigliamo una maggiore sfida con le più alte difficoltà disponibili.

Una vera gioia per gli occhi

Ancora una volta Gears Of War riesce a stupire dal punto di vista tecnico, grazie alla nuova versione dell’ Unreal Engine. La pulizia, il dettaglio degli ambienti e l’aggiunta di molti particolari hanno fatto si che Epic Games riuscisse ad offrire un comparto grafico davvero eccezionale: la gestione dei fumi e della nebbia risulta davvero realistica, così come i particellari, anche se il punto forte della produzione è, senza ombra di dubbio, il nuovo sistema delle luci, che risulta davvero qualcosa di incredibile e pieno di dettagli, rendendo molti scorci una meraviglia per gli occhi (considerando anche l’ampio campo visivo). Il tutto (tranne in fase di salvataggi e caricamenti) risulta assolutamente stabilissimo, grazie ad un frame rate sempre ancorato sui 30 frame a secondo. Oltre tutto ciò possiamo anche dire che gli ambienti hanno molta più interazione rispetto a prima, sopratutto per quanto riguarda le coperture che molto spesso si sgretoleranno o che addirittura si distruggeranno completamente, obbligando il continuo movimento.

Musica per le nostre orecchie

Per quanto riguarda il sonoro da una parte troviamo qualche eccellenza, mentre dall’altra alcuni lati negativi. La parte che eccelle è sicuramente la colonna sonora: le musiche differenziano molto l’una dall’altra, andando da pezzi potenti fino ad arrivare a brani orchestrali che risultano davvero memorabili, spesso ricchi di emozioni e sentimenti, da brividi! Di contro c’è sicuramente il cambio di voce di Marcus che per i fan più appassionati risulterà un pugno in un occhio sull’intera produzione: peccato perchè il doppiaggio in italiano è davvero di buon livello, anche se qualche volta il labbiale risulta fuori sincrono con l’audio. Molto buoni anche tutti i rumori ambientali e tutti gli effetti delle bocche da fuoco a disposizione. Di sicuro vi immedisimerete particolarmente grazie a tutto questo!

Guerra online!

Uno dei fattori più importanti del “nuovo” multiplayer di Gears Of War 3 riguarda i server dedicati, adottati (fortunatamente) per le critiche rimosse al secondo capitolo per problemi di lag e matchmaking. Da sottolineare il fatto che ovunque giocheremo (che sia multiplayer o single player) sbloccheremo dei livelli che ci conseguiranno anche degli obiettivi. La componente online si sviluppa con 10 giocatori e su 6 tipi diversi di modalità: deathmatch, zona di guerra, cattura il leader, esecuzione, compagno e re della collina. La mappe disponibili hanno davvero un ottimo design (ovviamente limando un po’ la parte tecnica rispetto al single player) e visto il numero di giocatori disponibili in ogni partita non sono da considerarsi immense, ma nemmeno piccole, un giusto equilibrio per creare guerriglie e non disperdere i giocatori.

Sono inoltre presenti la modalità “orda” dove un massimo di 5 giocatori dovrà resistere a ben 50 attacchi da parte delle locuste, e la modalità “belva” dove, al contrario, interpreteremo le locuste per sconfiggere le difese serrate degli esseri umani.

Achievement unlocked

Per tutti coloro che amano completare i videogiochi al 100 % per un maggiore livello di sfida e di soddisfazione personale, parliamo ora degli obiettivi sbloccabili giocando a Gears Of War 3. Sbloccare tutti gli obiettivi non è un impresa impossibile, ma prima di tutto dovrete armarvi di buona pazienza e sopratutto di molto tempo.
Solo giocando a livello normale e completando ogni atto, fino alla conclusione dela campagna, sbloccherete almeno 1/3 degli obiettivi proposti dal titolo. Concludere il gioco al massimo livello di difficoltà, trovare tutti gli oggetti nascosti, arrivare ad un dato livello di progressione del personaggio, giocare molte ore online e concludere la campagna in cooperativa sono solo alcune delle missioni da concludere per arrivare ai fatidici 1000 punti G.

Le limited edition

 

Le edizioni da prendere in esame sono tre: edizione normale, limited edition ed epic edition. L’edizione normale contiene ovviamente il disco di gioco, il libretto e tre stick adesivi del gioco (venduta a € 64,90). Nella Limited Edition troviamo un codice per sbloccare Adam (il padre di Marcus) nel multiplayer, una replica 1:1 della medaglia conferitagli per le sue ricerche sul martello dell’alba, il suo testamento personale con documenti sulle ricerche e sulla sua famiglia, una bandiera di stoffa con il simbolo della Coalizione dei Governi Organizzati (venduta a € 89,90). La Epic Edition contiene quanto detto sopra più delle skin personalizzabili per il multiplayer, un libro di 96 pagine con artwork e concept dell’universo di Gears Of war e la statua di Marcus alta 28 centimetri e del peso di 1,7 kg (venduta a € 129,90). Inoltre è stata anche rilasciata una console in edizione limitata (vedi foto) con una copia del gioco, hard disk da 320 gb e 2 pad (venduta a € 319,90).