The Legend Of Zelda: Skyward Sword | Recensione

L’anno 2011 è stato senz’altro uno dei più ricchi per quanto riguarda gli anniversari e le ricorrenze in ambito videoludico : dai 30 anni di Donkey Kong ai 25 anni di Metroid e Castlevania, dai 20 anni di Sonic ai 15 anni di Resident Evil, Pokemon e Tomb Raider, quest’anno si sono celebrate gran parte delle saghe che hanno fatto la storia delle nostre amate console.
Tra tutte quante però ne spicca che una più di ogni altra ha saputo resistere indenne all’avvento delle nuove generazioni di console, rinnovandosi continuamente senza tuttavia perdere lo smalto che l’ha resa celebre : The Legend Of Zelda compie quest’anno un quarto di secolo e Nintendo si appresta a rendergli il massimo omaggio con l’uscita di capolavoro annunciato.
Sono trascorsi ben cinque anni da quando abbiamo visto un’avventura di Link fare capolino su una console Nintendo con il controverso Twilight Princess. Nel tempo intercorso abbiamo ancora potuto godere di due piccole gemme come Phantom Hourglass e Spirit Tracks sviluppati per Nintendo DS e di un remake quanto mai gradito di Ocarina Of Time sul nuovissimo 3DS.
Tuttavia mancava ancora all’appello un The Legend Of Zelda sviluppato in esclusiva per Nintendo Wii, in quanto di Twilight Princess ne è stato prodotto un semplice porting siccome il titolo fu sviluppato in principio per Game Cube.
Analogamente a come capitò con TP che uscì praticamente a ciclo vitale concluso del piccolo cubo viola (console estremamente sottovalutata…ingiustamente n.d.a.), anche questo Skyward Sword esordisce su Wii quando ormai la parola fine sta per giungere su questa console.

Prima della nascita della triforza…prima della nascita dell’eroe in tunica verde…prima della nascita della leggenda….a monte di tutto questo c’è The Legend Of Zelda : Skyward Sword. Scoprite con la nostra recensione come l’eroe di Hyrule ha deciso di festeggiare i suoi primi 25 anni.

A spasso nel tempo

Una quesito ha sempre afflitto i fan della saga di Zelda

E’ possibile ordinare cronologicamente i numerosi capitoli della saga ?”

Tutt’oggi la faccenda non è chiara e le correnti di pensiero tendono a scindersi. C’è chi sostiene che questo non sia possibile in quanto ogni capitolo sarebbe una storia a sé stante…corrente di pensiero spinta anche dalla stessa Nintendo, la quale non ha mai dato indicazioni a riguardo.


Dall’altra parte c’è invece chi crede possibile un ordine approssimativo in base ad alcuni macro eventi che fanno da base all’intera saga.
Quindi questo Skyward Sword dove andrebbe a collocarsi ?
Seguendo questo ragionamento dovrebbe posizionarsi esattamente davanti a tutti i capitoli di Zelda usciti finora in quanto spiega le origine della triforza, della Master Sword e di Ganondorf, e più precisamente dovrebbe essere una sorta di prequel ad Ocarina Of Time.

Nel blu dipinto di blu

Prendiamo un’ambientazione idilliaca sospesa fra soffici nubi, una dolce donzella rapita e un ragazzo predestinato e diventare un eroe : questi sostanzialmente sono i punti cardine dell’ultima iterazione di The Legend Of Zelda.
A ben vedere tutti i capitoli appartenenti a questa saga potrebbero rifarsi a questi punti, tuttavia Skyward Sword possiede quella magia in grado di rivitalizzare una saga ultra-ventennale senza privarne però lo spirito.
La nostra avventura inizia ad Oltrenuvola, una ridente e vivace cittadina costruita su uno degli innumerevoli isolotti che compongono l’arcipelago fra le nubi chiamato Skyloft. Come di consueto vestiremo i panni di un giovane ragazzo scanzonato di nome Link e le nostre vicende saranno chiaramente intrecciate strettamente con quelle di un altro personaggio classico della saga, ovvero la bellissima Zelda.
La prima novità apportata in questo gioco la notiamo sin dall’incipit del gioco, poiché per la prima volta Zelda non ricoprirà il ruolo della principessa del regno di Hyrule bensì sarà un’amica d’infanzia di Link. Un’amicizia che tenderà ad evolversi in qualcosa di completo e questo segna un altro punto innovativo in quanto, nei capitoli precedenti, il tema amoroso non era mai stato trattato o comunque era lasciato lievemente intendere.
E’ il giorno dell’esame finale per gli allievi della scuola d’armi di Oltrenuvola e Link, in sella al suo solcanubi (grandi volatili usati come normale mezzo di trasporto), è uno degli aspiranti al primo posto. Seppur con qualche intoppo, Link riesce a prendere parte a questa manifestazione e ad aggiudicarsi con successo il premio messo in palio dall’accademia.
Purtroppo la storia ci insegna che nulla è destinato a restare immacolato per troppo tempo difatti in men che non si dica gli avvenimenti prendono una piega tutt’altro che serena. Durante una tranquilla cavalcata in sella ai loro fidi solcanubi, Link e Zelda vengono sorpresi da un misterioso vortice che inghiotte la ragazza e ne fa perdere le tracce.
Da questo istante parte la vera avventura che vedrà Link destreggiarsi tra location intrise di pericoli e nemici bizzarri da sconfiggere

Un eroe di nome Link

Passano gli anni, si susseguono le console, ma ciò che resta sempre inalterato è lo spirito di un eroe senza tempo che risponde al nome di Link, E’ innegabile che in 25 anni a questa parte le sue fattezze siano cambiate notevolmente ma ciò che non è mai variato è lo stile preciso con cui Nintendo ha sempre riproposto questo personaggio nel corso degli anni.
C’è chiaramente una notevole differenza tra un Link poco più che bambino di un Wind Waker rispetto ad un più maturo e cupo Link di Twilight Princess : tuttavia si ha sempre l’impressione di trovare di fronte lo stesso personaggio…come se si trattasse di un amico perso di vista per lungo tempo…cambiato sì nell’aspetto ma immutato interiormente.
E questa è una di quelle magie che solo Nintendo riesce a ricreare nonostante, su una saga simile, le primavere comincino a farsi sentire.
Il personaggio di Link tende sempre a seguire il solito canovaccio evolutivo, partendo da ragazzo innocente per arrivare ad una situazione di maturazione interiore che lo porterà a prendere coscienza di sé e delle sue potenzialità. Sebbene possa risultare un percorso evolutivo banale è tutto ciò che i fan della saga di Zelda si aspettano e stravolgere questa decennale tradizione suonerebbe come un tradimento.
Allo stesso modo gli altri personaggi posseggono la solita curata caratterizzazione : a partire da Zelda stessa che in questo capitolo è meno impostata grazie anche al ruolo non più regale che riveste.
L’unica pecca la si potrebbe riscontrare nella totale assenza di linee di doppiaggio, ma questa è una scelta precisa che Nintendo ha deciso di adottare ormai da tempo in quanto preferisce lasciare la comprensione dei dialoghi all’espressione facciale e alla gestualità dei personaggi.
Insomma…”Squadra che vince non si cambia” !!!

Venticinque anni e non sentirli

Parlando della saga di TLOZ in molti cadono nella tentazione di marchiarla come una saga stantia e che sfrutta eccessivamente la propria tradizionalità senza mai mettere in discussione le proprie fondamenta.
Se pensare questo era un errore nei precedenti capitoli della serie a maggior ragione lo sarebbe per Skyward Sword, difatti in pochi altri casi la saga aveva fornito così tanti punti di svolta in un unico titolo.
Partiamo innanzitutto parlando della struttura del mondo di gioco : sostanzialmente esso sarà diviso in due aree, ovvero Skyloft e la Terra. Skyloft, come accennato prima, è un’arcipelago sospeso fra le nubi e il suo centro vitale è Oltrenuvola. Tuttavia al di là di questo convincente paese, ricco di vita e sub quest di ogni genere, il resto delle isole che compongono Skyloft risultano niente più di un riempitivo e saranno utili solo per il raggiungimento di determinati oggetti o collezionabili. L’idea di creare un’area di gioco alternativa immersa tra le nuvole è assolutamente deliziosa, ma poteva essere sicuramente sviluppata con maggior perizia.
L’altra grande area invece è la Terra che come sempre si dividerà nei classici dungeon ricolmi di enigmi e di avversità. Essi saranno solamente tre (foresta, deserto e vulcano) e nonostante siano un qualcosa di già apprezzato in altri capitoli, la loro struttura innovativa li rende quanto mai freschi e godibilissimi.
In Skyward Sword la classica impostazione dell’overworld enorme e liberamente esplorabile con i dungeon isolati, ha lasciato invece spazio ad una struttura dell’overworld più ridotto nelle dimensioni e in cui lo stacco con i dungeon non è più così evidente e netto. Non si tratta più di entrare all’interno di un palazzo gigantesco all’interno del quale si svolge l’intero dungeon, bensì ci saranno alcune aree pre-dungeon a fare da intermezzo. Queste aree saranno sostanzialmente votate all’esplorazione ed al reperimento di oggetti o personaggi nascosti ; a venirci in aiuto in queste sezioni vi sarà il “Rilevatore” ovvero una particolare abilità della nostra spada, in grado di guidarci verso i nostri obiettivi.

 Rendendo l’intero mondo di gioco più omogeneo e meno frammentato, era inevitabile che la mappa ne risentisse in termini di dimensione : infatti l’area di gioco terrestre di Skyward Sword è molto più piccola in quanto visto per esempio in Twiligh Princess o Ocarina Of Time, tuttavia una minore area a disposizione ha permesso a Nintendo di curarne di più i particolari e strutturare meglio il tutto.
Il minor senso di stacco tra mondo esterno e dungeon ci viene fornito anche da una migliore distribuzione degli enigmi i quali non saranno presenti unicamente nei dungeon ma anche all’esterno, seppur in quantità minore. Si tratta come da tradizione della serie di enigmi non particolarmente ardui da risolvere ma il l’implementazione massiccia del wii motion plus rende quest’aspetto più tollerabile rispetto al passato. Nel caso che proprio non dovessimo trovare la via per risolvere un determinato enigma, ci verrà in soccorso la pietra Sheika, una novità assoluta nell’universo di Zelda.
Nonostante Skyloft e la Terra siano due aree ben distinte, sono comunque strettamente connesse l’una con l’altra. Potremo in qualunque istante spostarci da una zona all’altra grazie l’uso di particolari totem, i quali avranno anche la funzione di punto di salvataggio : questa sarà una notevole novità in quanto in precedenza il salvataggio era possibile attraverso il menù di gioco in qualunque momento, ma all’interno dei dungeon ciò non era possibile. La diretta conseguenza era la totale frustrazione per non poter salvare i progressi effettuati all’interno di un intricato labirinto, dovendo ricominciare da capo l’area una volta riaccesa la console. Questa pecca è stata aggirata con l’utilizzo dei totem che oltre ad essere sparsi in gran quantità nel mondo esterno, sono presenti anche all’interno dei dungeon anche se in quantità inferiore.
Un altro punto che mette in contatto i due mondi sono gli esaedri della dea : essi non sono altro che dei cubi inanimati che tuttavia reagiscono alla spada in possesso di Link. Se verranno colpiti con un determinato colpo essi riveleranno oggetti, scrigni o aree nascoste su Skyloft allargando così l’area esplorabile sopra le nubi.
E queste sono solo alcune delle innovazioni apportate con Skyward Sword alla serie : potremmo dilungarci ancora per ore nell’analisi di queste novità passando dai mezzi di trasporto fino ad arrivare ai nuovi oggetti in dotazione a Link…ma è giusto lasciare anche a voi giocatori il gusto di scoprire qualcosa lungo il percorso. Tuttavia ve n’è ancora una che non può essere trascurata affatto, ovvero il sistema di controllo aggiornato grazie al Wii Motion Plus

Tutto il potere in una mano

Come sappiamo il primo Zelda a sfruttare i motion controller del Wii è stato il porting di Twilight Princess uscito diversi anni fa. Per quanto le meccaniche di base siano rimaste pressochè le stesse, il sistema di controllo di Skyward Sword risulta sin dal primo approccio nettamente migliorato e molto più gestibile da parte del giocatore. Questa miglioria è garantita dallo sfruttamento massiccio del Wii Motion Plus, una periferica che, nonostante le indubbie qualità tecniche, non ha ricevuto il supporto sperato dagli sviluppatori.
Difatti al di là dei noti titoli casual sono ben pochi i titoli hardcore a farne uso : di primo acchito mi verrebbe giusto da citare Red Steel 2 e appunto Skyward Sword. Ma anche su quest’ultimo Nintendo non era convinta pienamente poiché il riscontro di vendite non era stato fino a quel momento soddisfacente. Tuttavia ci volle una presa di posizione di Miyamoto in persona affinchè lo sviluppo del titolo cominciasse a ruotare totalmente attorno al WM+ e mai scelta fu più azzeccata. Ovviamente limitare la fruibilità di questo titolo ai soli possessori dei motion plus è stata una mossa piuttosto rischiosa ma ne ha senz’altro giovato il gameplay del titolo in questione.
Ma probabilmente una strada diversa da quella intrapresa era difficilmente percorribile poiché il malcontento riguardo una saga dalle meccaniche ormai stagnanti, si stava insinuando pericolosamente. Era quindi necessario un deciso svecchiamento senza però stravolgere completamente un sistema che aveva retto benissimo per un quarto di secolo.
E il risultato di quest’opera di ringiovanimento è percepibile sin dai primi istanti di gioco : impugnare il wii-mote ed utilizzarlo talvolta come spada, talvolta come arco, talvolta come fionda è assolutamente qualcosa di fantastico, il che contribuisce ad una immersione totale nell’universo di gioco.
I controlli rispondono in maniera fedelissima tanto da farci provare finalmente l’ebrezza di avere tutto il potere nelle nostre mani. In aggiunta alle quattro direzioni eseguibili con il wii-mote classico, è stata implementata la possibilità di sfruttare le diagonali : sebbene possa sembrare un’aggiunta di poco conto va detto che in primis questo raddoppia i movimenti eseguibili ed in secondo luogo quest’aspetto si ripercuote direttamente sulle meccaniche di gioco.
Ad esempio per abbattere i nemici che ci si pareranno di fronte non sarà più sufficiente sguainare la nostra lama, agitandola vorticosamente e cercando di provocare più danni possibili. Grazie alla rinnovata precisione fornita dal motion plus dovremo colpire i nemici con la tempistica giusta e soprattutto nel punto corretto : in caso contrario il nostro avversario parerà tranquillamente i nostri colpi rendendoli vani. A seconda del nemico che avremo di fronte dovremo adottare una tattica specifica per l’occasione il che rende i combattimenti molto più accattivanti, nonostante durante tutto il gioco essi siano molto più limitati rispetto ad altri capitoli della saga.
Viene da sé che se il wiimote replica fedelmente le movenze della spada di Link, il nunchuck verrà usato come scudo oltre che essere utilizzato anche in oggetti come l’arco.
Ma l’uso del motion plus non si limita al solo dualismo spada/scudo : potremo mirare chirurgicamente un oggetto in lontananza con l’arco, lanciare una bomba con precisione verso un determinato bersaglio, controllare i movimenti del nostro solcanubi tra i cieli di Skyloft…e tutto con una naturalezza mai vista su Nintendo Wii.
E queste sono soltanto alcune delle innumerevoli azioni eseguibili da Link all’interno di Skyward Sword in quanto gli sviluppatori hanno dato davvero libero sfogo a tutta la loro anima creativa sbizzarrendosi a più non posso.
C’è però chi, attaccato alla classicità dei controlli in un genere come questo, potrebbe non gradire un sistema di controllo così fuori dagli schemi. E’ difficile schierarsi da una parte piuttosto che dall’altra : è innegabile che il classico pad avrebbe svolto altrettanto bene il suo compito e probabilmente per certi versi sarebbe stato anche preferibile. Va comunque ammesso che il lavoro svolto è stato d’altissimo profilo e difficilmente si sarebbe potuto fare di meglio.

Un po’ action, un po’ rpg

Sin da propri albori la saga di The Legend of Zelda ha avuto determinate costanti che hanno contribuito a crearne il mito oltre la leggenda. Queste caratteristiche hanno portato la serie ad essere etichettata sotto il genere degli action-rpg, tuttavia la situazione è leggermente più elaborata di quanto possa sembrare. Oltre alle sezioni platform/esplorative e degli enigmi citate in precedenza, va detto che la componente predominante è quella action : quindi dove sta il lato rpg del gioco ?
Sebbene la saga di Zelda sia spesso e volentieri avvicinata al mondo degli rpg, questo lato non è sviluppato in maniera così imponente…o perlomeno non secondo lo stereotipo del gioco di ruolo che tutti noi abbiamo in mente.
Non è presente alcun livellamento classico del personaggio o sistema di apprendimento delle abilità : il Link che contrelleremo ad inizio gioco resterà sostanzialmente invariato sino a fine avventura. L’unico avanzamento strettamente legato al personaggio lo avremo attraverso l’aumento dei cuori che compongono la vita di Link : per il resto avremo un graduale reperimento degli oggetti chiave i quali aumenteranno le nostre possibilità d’azione.
In Skyward Sword però il lato rpg è stato lievemente incrementato in quanto c’è la novità assoluta di poter potenziare i nostri oggetti.
Potremo per esempio potenziare la resistenza dello scudo o modificare le nostre pozioni al fine di creare nuovi mix da usare nelle fasi più critiche di gioco : il tutto sarà fattibile tramite il bazar presente ad Oltrenuvola dove, con qualche rupia e qualche oggetto trovato durante le nostre scorribande, potremo facilmente upgradare gli oggetti in nostra dotazione

Una grafica che fa…impressione !!!

E’ inutile girarci inutilmente attorno : Nintendo Wii è una console dagli ormai evidentissimi limiti tecnici se messa a confronto con le sue dirette rivali di questa generazione. Ciò non toglie che si possano realizzare titoli degni di nota senza per forza puntare sul dettaglio grafico maniacale (ricordiamoci da dove siamo partiti….pochi pixel erano sufficienti a farci giocare per giornate intere !!!), insomma fare di necessità virtù…e Nintendo su questo lato è sempre stata all’avanguardia. Basti vedere quale capolavoro è stato realizzato con Xenoblade Chronicles per capire quanto a volte la grafica sia un elemento accessorio.
In Skyward Sword è stato fatto un lavoro sublime che porta Nintendo Wii al massimo della sua espressione artistica e stilistica. Siccome sarebbe stato impossibile creare un orizzonte visivo profondo e dettagliato, Nintendo si è superata ancora una volta con una trovata davvero geniale : usare una sorta di filtro acquerello per gli sfondi e gli oggetti in lontananza così da aggirare il problema del dettaglio grafico ma regalandoci al tempo stesso una pura gioia per gli occhi.
Lo stile grafico adottato in questo capitolo di Zelda è un qualcosa di mai visto prima tanto che sembra di essere di fronte ad un quadro impressionista piuttosto che ad un videogioco : per stessa ammissione di Miyamoto gli spunti a grandi artisti impressionisti come Cezanne sono stati determinanti durante la creazione del motore grafico.
Volendo invece paragonare Skyward Sword ad altri capitoli della saga potremmo trovare elementi di congiunzione con la cupidigia di Twilight Princess e l’armonia cartoonesca di Wind Waker : ma anche questa descrizione rischia di non rendere giustizia a tanto splendore.
Splendore che è riscontrabile, oltre che nel level design, anche nella caratterizzazione dei personaggi secondari e dei nemici : alcuni di essi sono talmente bizzarri e visionari da risultare quasi un omaggio al mitico Miyazaki (Laputa, Il castello errante di Howl..).
Anche registicamente parlando il lavoro svolto è stato ottimo e le sequenze video sono molto più cinematografiche di quanto si era visto in precedenza.
Unica pecca davvero pesante e che mina non poco la giocabilità del titolo va evidenziata nella gestione davvero poco curata della telecamera. Quest’ultima sarà totalmente gestibile da noi : tuttavia il non possedere un secondo analogico per ruotare a nostro piacimento la visuale provoca non pochi problemi durante tutto il corso dell’avventura, con spiacevoli inconvenienti come sfasamento dell’inquadratura e mancato aggancio di obiettivi. Nonostante tutto questa pecca va ad inserirsi in un contesto meraviglioso passando quindi per forza di cose in secondo piano.

Shhh…ascolta !!

Quando andiamo ad acquistare un nuovo capitolo di Zelda sappiamo per certo di trovare all’interno alcuni capisaldi irremovibili : la colonna sonora è una di essi. Mai come in questa occasione la soundtrack si rivela così corposa ed adatta al gioco : sono presenti come sempre le immancabili tracce che accompagnano Link e Zelda da ormai cinque lustri con l’aggiunta di alcuni brani inediti. Inoltre per festeggiare alla grande i 25 anni della saga, tutti i brani riprodotti all’interno del titolo sono stati riarrangiati ed orchestrati a dovere, proprio come era capitato per i due Super Mario Galaxy (in entrambi i casi va fatto un plauso a Koji Kondo, storico compositore di soundtrack di queste due serie e non solo).
Oltre ad avere un pesante ruolo emotivo, la musica nei giochi di TloZ può essere vista come un vero e proprio personaggio non giocante. Melodie talvolta armoniose ed idilliache e talvolta cupe ed inquietanti accompagneranno Link durante il suo lungo percorso, sottolineando in ogni frangente l’epicità degli eventi su schermo.
Un vero è proprio tripudio dei sensi che difficilmente può passare in sordina.

La Limited Edition

Siccome a Nintendo piace fare le cose per bene e soprattutto omaggiare la fedeltà dei propri fan, ecco giungere per l’occasione due versioni di Skyward Sword. La prima è la versione base ed è dedicata sostanzialmente a chi è già in possesso del motion plus. Al prezzo di 49,90 € (intorno ai 35 se comprato UK) potremo portarci a casa il gioco in versione standard con in aggiunta la colonna sonora del gioco orchestrata (per colonna sonora non si intende tutto l’elenco dei brani ma la solita raccolta di tracce).
Ma il pezzo forte viene con la limited edition che al prezzo di 69,90 € (sui 55 € se presa dai siti UK) comprende tutto i contenuti della standard edition ma con in più il wiimote plus dorato e brandizzato con il logo di Zelda…assolutamente un oggetto che non può mancare ai fan accaniti della serie. Questa è l’ennesima dimostrazione di come vanno create le limited edition : solo pochi titoli se la dovrebbe aggiudicare, i contenuti devono essere utili ai fini del gioco e il prezzo non deve essere proibitivo. Altra lezione di stile da mamma Nintendo.