Uncharted 3: L’inganno Di Drake | Recensione

Se parliamo di esclusive playstation 3, la saga di Uncharted è di certo la punta di diamante, in realtà non solo per l’ammiraglia di casa Sony, ma per tutta questa generazione di console, partendo dal primo, già ottimo, Uncharted Drake’s Fortune, uscito nel 2007. Due anni più tardi arrivò uno dei più grandi capolavori di questa generazione, il covo dei ladri, che dimostrò la solita maestria dei Naughty Dog e l’incredibile potenza tecnica di Playstation 3. A due anni di distanza esce il terzo capitolo della saga, L’inganno di Drake, e ancora una volta ci troviamo tra le mani un capolavoro, che molto difficilmente riusciremo a dimenticare.

Come in basso, così in alto!

Il gioco parte subito con il botto, grazie ad un introduzione spettacolare, ricca peraltro di scazzottate. Sin da subito vengono presentati due personaggi, Talbote e Katherine Marlowe, che potremmo denominare come i cattivi di turno. Proseguendo, capiamo che questa volta Nate è alla ricerca di Ubar, la leggendaria Atlantide del Deserto, una città il cui popolo svanì misteriosamente, senza lasciare tracce, nascondendo diversi segreti e misteri. Il piano di Drake sarà ovviamente ostacolato da Marlowe e Talbote, anch’essi alla ricerca della famosa leggenda, ma oltre a questi personaggi rivedremo anche Chloe ed Elena, introducendo così anche un nuovo personaggio. La ricerca della città è ovviamente legata all’antenato Francis Drake: il suo famoso anello, oltre ad essere una chiave importante per la ricerca di Ubar, delineerà maggiormente il rapporto tra Sullivan e Nathan, grazie ad un flashback del loro incontro, caratterizzando ancora di più i due compagni di avventure. E’ proprio per questo che vi consigliamo, se non lo avete ancora fatto, di giocare i precedenti due capitoli di Uncharted, per apprezzare al meglio L’inganno di Drake, lasciandovi scoprire qual è l’inganno di Drake. Il titolo, comunque, ci porterà nuovamente in giro per il mondo, in ambientazioni varie e magnifiche, che faranno da palcoscenico ad un’ottima trama, sempre ad alti livelli, sopratutto per quel che concerne le situazioni, spettacolari e ricche di tensione. Per quanto riguarda la durata della storia, i dati parlano chiaro: noi abbiamo portato a termine Uncharted 3 a livello difficile, prendendo in tutto 33 tesori su 100, quindi non curandone particolarmente la ricerca, e concludendo il tutto con poco più di 8 ore di gioco. Qualcuno lo potrebbe considerare un difetto, altri un fattore normalissimo; in ogni caso, per quanto il gioco sia più breve de Il Covo Dei Ladri, la longevità si attesta comunque sugli standard del genere, anche se un gioco così non si vorrebbe portarlo mai a termine…

Poco è cambiato

Ci sarebbe poco da dire sul gameplay di Uncharted 3: la formula vincente, infatti, viene riproposta nelle medesime meccaniche, con solo qualche piccola aggiunta. Prima di tutto ci troviamo di fronte ad un action / adventure in terza persona, ricco di sezioni platform, enigmi da risolvere, sparatorie ed inseguimenti, e, volendo, anche con qualche parte stealth. Le sezioni platform rimangono praticamente invariate, sfruttando i vari appigli presenti nell’ambientazione, scalando palazzi o pedinando un nemico, il tutto in modo molto naturale ed intuitivo. Molto interessanti anche gli enigmi, alcuni piuttosto impegnativi anche se mai frustranti, grazie all’aiuto che ci verrà dato, come al solito, dal taccuino di Francise. Praticamente invariato anche il sistema delle sparatorie: avremo sempre un‘arma primaria e secondaria, con un ampia scelta di bocche da fuoco, oltre alle granate, che ora saranno rilanciabili premendo il tasto triangolo col giusto tempismo.

Tutto unito alle solite coperture, che risultano quasi sempre affidabili, anche se il fatto di avere lo stesso tasto sia per le coperture, sia per rotolare, ogni tanto risulta un problema. Il sistema di combattimento è piuttosto cambiato, invece, grazie ad una formula molto simile a Batman Arkham City: con il tasto quadrato potremo sferrare una serie di pugni, mentre con il triangolo, quando segnalato su schermo, potremo schivare i colpi degli avversari. Molto interessanti le aggiunte dell’interazione con l’ambiente: potremo, ad esempio, colpire l’avversario alla testa con una bottiglia o sbatterlo contro un tavolo per stordirlo. In tutto questo saranno presenti molte scene animate e sezioni scriptate, che donano spettacolarità e divertimento all’interno del titolo. Di certo questo è molto più incentrato sulla spettacolarità e la velocità, lasciando notevole spazio alla trama e agli enigmi nella prima parte, crescendo poi con sezioni platform e sparatorie a non finire sul finale, tenendo sempre col fiato sospeso per il ritmo elevatissimo dell’azione.

Per quanto concerne l’intelligenza artificiale, siamo sugli standard odierni, i nemici si muovono e cercano di accerchiarci, per quanto però rimangano spesso fermi per spararci, rendendo più semplici gli scontri, anche se ai livelli più alti di difficoltà ci sarà da sudare non poco. Ci chiediamo perché di fronte ad una casa in fiamme, ad un aereo che sta andando a schiantarsi al suolo o ad una nave che sta affondando, i nemici siano così cocciuti da spararci, invece che cercare di salvarsi la vita.. Per quanto riguarda il multiplayer abbiamo poco da dirvi, perchè risulta abbastanza classico, simile al multiplayer di Gears Of War 3 ad esempio. Molto veloce nel matchmaking, con molte modalità disponibili e tutte divertenti. Per chi comunque non volesse giocare online, tranquilli, i trofei presenti per questa sezione saranno solo 2 e molto semplici.

Maestoso in tutto

Diciamo le cose come stanno, in modo molto diretto: crediamo che Uncharted 3: L’inganno di Drake sia il titolo più bello che abbiamo mai visto su playstation 3, sennonché , in generale: la qualità è migliorata ulteriormente rispetto al già incredibile secondo capitolo, lo stacco tecnico non è di certo pari a quello visto tra il primo e il secondo, ma il colpo d’occhio è davvero qualcosa di straordinario. Ogni livello è stato curato in ogni minimo particolare, definito al massimo e ricchissimo di dettagli, e sopratutto l’uso particolare dei colori, delle bellissime luci e della perfetta telecamera, che mostra sempre degli scorci mozzafiato, rendono il titolo, graficamente, davvero devastante, il tutto sempre fisso a 30 frame per secondo, senza mai cedere. Ma ci sono altre due cose su cui vorremmo soffermarci: la prima riguarda la parte cinematografica: il titolo infatti gode di una regia fantastica, data anche da moltissime sezioni mozzafiato; il secondo punto invece riguarda le animazioni del personaggio: infatti nathan si muove benissimo nell’ambiente ed è influenzato dall’ambiente circostante, il che si nota sopratutto nei vicoli stretti quando appoggia le mani al muro per proseguire il cammino o anche in generale nella camminata e nella corsa, tutte azioni compiute in modo davvero naturale.

Anche il sonoro è particolarmente ispirato, sia per quanto riguarda le musiche, che si uniscono benissimo alla regia del gioco, sia per quanto riguarda gli effetti audio generali, come i passi, i pugni, gli spari e le esplosioni. Molto buono anche il doppiaggio in italiano, grazie all’ottima interpretazione dei doppiatori e al buon sincrono delle voci rispetto al labiale, il tutto coadiuvato da una sceneggiatura e a dei dialoghi veramente notevoli e caratteristici per ogni personaggio.

Amati Trofei

E’ abbastanza risaputo che la saga di Uncharted, parliamo di tutti i tre titoli quindi, risulti piuttosto semplice nei trofei e nel raggiungimento del tanto agognato platino. Come abbiamo già detto in precedenza, nel gameplay, i trofei da sbloccare per quanto riguarda il multiplayer sono solo due, entrambi di facile realizzazione: basterà, infatti, terminare una partita, sia per quanto riguarda il competitivo, sia per quel che concerne il cooperativo, sbloccando così i due trofei. Il resto dei trofei riguardano la ricerca di tutti e 100 i tesori, compresa la reliqua insolita, uccidere una serie di nemici con armi e con modi specifici, oltre che terminare il gioco a tutti i livelli di difficoltà. Un platino non impossibile quindi, che farà la gioia di molti videogiocatori.

Le Limited Edition

Per quanto riguarda le edizioni del titolo, ne troviamo ben 3: l’edizion normale, che in italia è stata venduta, in molti punti vendita, insieme ad una card da 20 € per lo store del psn e uno zainetto con il logo del gioco. La Special Edition che comprende una copia del gioco, all’interno di una custodia speciale, che raffiguro il diario di Drake, dove troveremo concept art, screenshoot e molto altro. Infine abbiamo la Explorer Editio, che presenta molti contenuti (vedi foto): edizione speciale del gioco, una replica della fibbia della cintura di Nathan e dell’anello di Drake, una statuetta di Nathan Drake, london Drake & Pirate AK – 47, upper cut taunt, cash Multiplier, special Edition Decals Pack, contenuti digitali del pre – order, 6 modalità aggiungive per il multiplayer e altri contenuti aggiuntivi. Il tutto racchiuso in uno scrigno di legno!