Portal 2 | Recensione

Versione giocata: PS3

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Quattro  anni fa uscì Portal, quel tanto acclamato videogioco considerato unico ed imperdibile.
Nato semplicemente come un progetto universitario e poi reso una piccola perla videoludica, quest anno arriva il suo sequel, Portal 2, tentando ancora una volta di mostrare il genio creativo dei  grandiosi creatori di Half Life.

Il risveglio di Chell

Portal 2 riprende la storia parecchi anni dopo la conclusione del primo capitolo. La nostra protagonista, Chell, si ritroverà prigioniera in una stanza, risvegliata da un nucleo chiamato Wheatly, che si proporrà di aiutarci a fuggire dai laboratori. Sfortunatamente il suddetto nucleo risveglierà Glados per errore, e dopo alcuni colpi di scena dovremo superare numerose stanze colme di enigmi, per arrivare in superficie e uscire finalmente dai laboratori di Aperture Science.

Portali e vernici

 Per tutti quelli che non hanno giocato al primo capitolo: Portal 2 è un puzzle game in prima persona dove ci ritroveremo a percorrere moltssime stanze con tantissimi enigmi ed elementi interagibili. Il tutto è incentrato alla perfezione su un’unica arma, la portal gun: in grado di aprire due portali comunicanti, uno di ingresso e uno di uscita, che ci aiuteranno a risolvere tutti gli enigmi dei 9 livelli presenti nel gioco. Altra parte fondamentale sono le vernici, novità di questo titolo: quella blu che ci farà saltare più in alto, quella arancione che ci farà scivolare velocemente, e quella bianca che ci permetterà di creare altri portali dove prima non era possibile farlo.

Oltre a questo avremo anche dei tunnel di energia in grado di trasportare con se tutto ciò che vi entrerà all’interno e dei fasci di luce che ci consetiranno di camminare in luoghi prima inaccesibili. Grazie a tutto ciò gli enigmi diventeranno ancora più vari e soprautto intricati. Nonostante una parte centrale del gioco forse un po’ troppo tirata per le lunghe, il gioco in realtà non annoia mai. Per il resto invece, gli enigmi sono complicati e affascinanti, non incrociando mai quel senso di frustrazione che ci si potrebbe aspettare, considerando anche la mancanza di diversi livelli di difficoltà selezionabili. Oltre alla buona longevità offerta dal titolo, tra le 8 e le 10 ore circa, il gioco offre anche una bellissima modalità cooperativa completamente nuova e differente dai livelli affrontati in singolo, giocabili sia in split screen sia online, con una persona della vostra lista amici o altri giocatori.

Ancora al passo coi tempi?

Portal 2 continua a basarsi sul Source Engine di Valve, motore che ha dato grandi soddisfazioni, ma che ora comincia ad avere qualche anno in più sulle spalle.. non su tutti quanti i frangenti però. Per quanto le texture siano povere di dettagli e per la maggior parte ripetute diverse volte, tutti i livelli sono molto ampi e variegati, e forse voluti stilisticamente in questo modo, così da caratterizzare maggiormente i laboratori della Aperture Science.

Quello che riesce ancora a stupire sono le luci e le ombre, ma più di tutti la fisica del gioco, che riesce, ancora una volta, a risultare ancora la migliore presente in un videogioco, sia per quanto riguarda l’interazione con gli oggetti e l’ambiente, per i muri che si sgretolano o per le vernici utilizzabili per risolvere gli enigmi.

Degno erede del predecessore

Portal 2 non è stato tradotto in italiano, fattore che molti potrebbero considerate positivo, come me, ed altri negativo, ma rimane comunque interamente sottotitolato nella nostra lingua, con moltissimi dialoghi, anche e sopratutto molto divertenti, davvero di grande qualità. Anche le musiche si riconfermano di buona fattura, per la maggior parte tracce ambient, altre più elettroniche e movimentate, sempre azzeccate nelle parti di gioco.

Conclusioni

Pagella Finale

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